La libraia di Stalino by Leonardo Gori

La libraia di Stalino by Leonardo Gori

autore:Leonardo Gori [Gori, Leonardo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Tea
pubblicato: 2023-03-27T22:00:00+00:00


Ore 16 circa

Arcieri rigirava in mano un foglio scritto sbrigativamente a mano, che aveva estratto da una busta chiusa con la ceralacca. Il tenente Mannelli gliel’aveva consegnata poco prima, dopo averlo aspettato in piedi nella piccola sala radio, allontanando di proposito il marconista. Erano poche brevi frasi apparentemente senza senso, cifrate con un codice speciale conosciuto solo dal Comandante, da pochi analisti a Roma e da lui stesso. Doveva metterlo in chiaro personalmente.

«Avrei potuto farglielo recapitare all’ospedale», disse Mannelli, «ma è meglio non fidarsi di nessuno. E poi subito prima c’era stata una comunicazione in chiaro: urgentissima lettura immediata. Quindi ho preferito chiederle di venire qui prima possibile.»

«Ha fatto bene.»

Arcieri chiese carta e matita e si sedette al tavolo accanto al grande apparecchio radio. Usò il suo taccuino, controllando incredulo per tre volte il risultato dell’operazione.

Mannelli lo guardava preoccupato. «Brutte notizie? Immagino che il Comandante abbia negato il consenso all’operazione col radiogoniometro...»

Arcieri annuì, e il giovane tenente fece un sospiro. «Mi dispiace dire che l’avevo previsto. Ma possiamo tentare altre strade...»

«No, c’è di peggio.» Arcieri gli passò la comunicazione messa in chiaro, e anche Mannelli dovette rimanerci male, perché prima di restituirgli il foglio lo rilesse un paio di volte:

Intercettata nuova trasmissione. La spia inglese avverte dell’arrivo in città di un agente italiano alla ricerca di una radio e rinnova in modo pressante la richiesta di nuovi cifrari. Risposta da Londra con ordine di chiudere ulteriori comunicazioni e distruggere l’apparecchio. Di conseguenza il Comandante ordina immediato abbandono operazione e rientro alla base.

Mannelli gli rese il foglietto. «Dunque l’hanno sgamata, Arcieri.»

«Sì, ed è stato qualcuno all’interno dell’ospedale.»

«Non è detto: mezza Stalino sa del suo arrivo, per le indagini sui furti del materiale militare...»

«Un accidente. Fuori dell’ospedale, non ho mai accennato alla ricerca di una radio. Tranne qui al Comando, naturalmente, ma immagino che il marconista sia fidato...»

«Lo interrogherò personalmente.»

«Non occorre. È chiaro che la spia, o un suo uomo, mi ha visto e ascoltato, mentre indagavo all’ospedale, e non ha creduto alla mia missione di copertura.»

«Per lo meno ciò restringerebbe la rosa dei candidati...»

Arcieri si lasciò scappare una risatina beffarda. «Certo: devo solo scegliere in un carnet di persone che comprende ufficiali, soldati, medici, donne, uomini... Anche un ragazzino guarito miracolosamente dalla difterite.»

«Nessun sospetto in particolare?»

«No, purtroppo.»

Bussarono alla porta e fece capolino il marconista. «Avete fatto, signori? Il colonnello mi ha chiesto l’invio di messaggi urgenti...»

«Ancora un minuto!» disse Mannelli. La porta si richiuse subito, e il tenente continuò a parlare ad Arcieri, ma stavolta a voce più bassa. «Ho chiesto ai miei contatti qualche notizia sul maggiore Massi, quello con cui lei ha litigato...»

«È una spia dell’OVRA?»

«Nulla di sicuro. Ma è effettivamente un fascista fanatico, molto vicino ai tedeschi. Può essere pericoloso, in questo senso. Se le ha posato gli occhi addosso, magari riferirà ai suoi amici crucchi. Con lui avrebbe dovuto andarci coi piedi di piombo, capitano, ma tanto ormai è inutile, il Comandante la rivuole subito alla base.»

Arcieri si alzò dal tavolo. «Stamani mi ha fatto vedere una bottiglia di whisky, nella sua stanza.



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